“Se la Storia di Messina è stata una nobile storia di primati, non ultima l’ipotesi che il calcio sia nato qui, a San Raineri, perché non raccontare i primati di questa città e le donne e gli uomini che hanno primeggiato, regalando prestigio e umanità?”.
Da questa domanda e dal consenso ottenuto con il libro ‘1702 C’era una volta il calcio’, prosegue il progetto del filantropo messinese Gigi Mondello e dei suoi collaboratori, con un ciclo di storytelling che tra ricordo, testimonianze, arte, teatro, musica e poesia racconterà l’essenza dell’essere messinesi.
L’iniziativa è promossa dalla galleria d’arte ‘La Finestra Gialla’ ed Emovus e si articolerà in sette incontri che si terranno nella sede della galleria, in via Centonze 142. Il primo si svolgerà oggi alle 18, ed è dedicato a Gaetano Alessandro.
“Vogliamo attualizzare la narrazione e la tecnica de ‘lu cuntu’. siciliano, facendo conoscere quei primati della città poco noti, che ricordano come Messina possa essere ancora in grado di riconquistare la sua identità – spiega Mondello -; è un motivo anche per narrare storie belle, dolci, affascinanti, alcune amare, altre che ci hanno strappato amiche e amici di valore che hanno dedicato la loro esistenza agli altri della città”.
Il primo appuntamento racconterà la vita di Gaetano Alessandro, scomparso nel 2022, un messinese che ha fatto della cultura del dono la sua azione di vita. Fondatore e già presidente dell’Associazione ‘Donare è vita – Corrado Alessandro Onlus’.
Alessandro, visto il suo passato di arbitro, nel 2015 ha presentato subito il suo sodalizio all’Associazione italiana arbitri sezione di Messina, per onorare Corrado Lazzara, il giovane che aveva espresso la volontà di donare i propri organi.
Gaetano Alessandro si è sempre impegnato per la tutela del diritto alla salute, ha divulgato la cultura della donazione degli organi, firmando diversi protocolli con le istituzioni e andando nelle scuole e tra i detenuti per sensibilizzare.
Proprio per convincere le persone a aderire alla donazione degli organi, dei tessuti, emoderivati e per la sinergia tra le associazioni e le Asp è stato anche consulente a titolo gratuito dell’Assessorato regionale alla Salute; lui, sempre vicino a supporto delle famiglie dei donatori e di coloro che hanno ricevuto.
Alessandro era trapiantato dal 2014 e amava dire: “Anche quelli che si oppongono per motivi religiosi dovrebbero ricordare che nella Bibbia c’è scritto di donare la propria vita agli altri. Non ha senso morire sprecando ciò che si può dare per far vivere altre persone”.
Condurrà nel viaggio della sua vita Filippo Cavallaro, studioso e nuovo ‘cuntastorie’, il quale utilizzerà anche dei cartelloni sui quali ha scritto del protagonista della serata, tra parti in prosa e altre in poesia.
Introdurrà l’incontro il clarinettista Francesco Manuli, iscritto al Conservatorio statale di musica ‘Arcangelo Corelli’ di Messina, presieduto da Egidio Bernava. Ventuno anni, diploma accademico di I livello nella classe di clarinetto del maestro Carmelo Crisafulli, Manuli è un grande talento, ha già vinto numerosi concorsi nazionali e internazionali. Chiuderà la serata la lettura di una poesia.