La Festa della Madonna del Tindari di Patti ha inizierà domani sera 7 settembre con una suggestiva processione, venerdì 8 il solenne Pontificale, nel corso del quale viene donata la lampada votiva che durante tutto l’anno brillerà dinanzi al simulacro della Madonna.
Tantissimi i fedeli attesi in questi giorni a Tindari per rinnovare un pellegrinaggio di fede, ma anche di tradizione.
La Madonna del Tindari tra storia e leggenda
Pare che la statua della Madonna nera fosse custodita all’interno di una una nave di ritorno dall’Oriente intorno all’VIII- IX secolo. L’imbarcazione si rifugiò nella baia di Tindari vicino ai laghetti di Marinello per sfuggire ad una tempesta ma quando il mare tornò calmo non riuscì a partire. Per alleggerire il carico, furono scaricate alcune casse, in una c’era la Madonna. La nave riuscì a partire. Trovata dai pescatori, la statua fu portata in salvo ed in suo onore fu eretto un santuario in cima ad un promontorio, a strapiombo sul mare.
Ma sulla Madonna Nera circola anche un’altra leggenda. Una signora, avendo la bambina gravemente ammalata, si rivolge alla Madonna del Tindari facendo voto per la guarigione della figlia. Ottenuta la grazia si reca al Tindari, per ringraziare la Madonna, ma vistala bruna in faccia resta delusa ed esclama: “Sono partita da lontano per vedere una più brutta di me…” e parte in cerca della sua bella Madonna Miracolosa. Nel frattempo la bambina incustodita precipita dalla cima del colle.
La madre torna a pregare: “Se siete voi la miracolosa Vergine che per la prima volta mi avete salvato la figlia, salvatela per la seconda volta”. Per miracolo della Madonna la bambina precipitata, si trova tranquilla che gioca su un piccolo arenile formatosi improvvisamente nel mare sottostante.
Un marinaio che era corso a prendere la bambina la restituisce sana e salva alla madre. La donna commossa ringrazia la Vergine e chiede perdono per averla insultata, promettendole eterna riconoscenza.
Alla scoperta di un territorio ricco di storia e cultura
Ma la Festa della Madonna Nera va oltre la fede e per molti diventa un’occasione per scoprire un territorio dalle tante peculiarità storiche, paesaggistiche e naturalistiche.
Andare a Tindari significa scoprire la riserva naturale orientata dei Laghetti di Marinello, istituita nel 1998, ma imperdibile è anche il bellissimo teatro greco magari fermandosi a gustare le specialità della cucina locale. Le immancabili braciolettine di pescespada, il falsomagro di carne o le sarde a beccafico. Tra i formaggi artigianali è senza dubbio da provare il pecorino di Patti.
Durante la festa della Madonna Nera agli aspetti prettamente religiosi si legano quelli legati alle tradizioni popolari, con i tradizionali banchetti di ‘calia’ con le collane di noccioline tanto amate dai più piccoli o le botteghe di souvenir con protagonista assoluta la Vergine bruna.
Viva Maria, viva la Madonna Nera del Tindari.