Se c’è un posto nel mondo dove culture differenti dialogano profondamente tra di loro quello è senza dubbio Palermo. Qui le panelle convivono con il kebab, le chiese con le moschee, il cous cous con la pasta al forno. Anima siciliana e visione cosmopolita, Palermo è una città dove convivono persone di razze ed etnie diverse, che sono riuscite a integrarsi magnificamente.
Le dominazioni nei secoli hanno lasciato profonde tracce in tutta la Sicilia ma a Palermo sono ancora ancora più visibili. Gli edifici traboccano di elementi che riportano ad epoche e culture lontane dove l’eredità francese, inglese, spagnola, araba si mescola con la cultura tipica siciliana.
Una miscela che vive nei nomi dei quartieri storici La Loggia, Il Capo, La Kalsa e L’Albergheria. Un fascino che si percepisce anche se si ha solo la possibilità di visitare la Palermo turistica, quella più nota dei palazzi, delle chiese e dei mercati del centro.
Lungo la strada che corre tra il Teatro Massimo e i Quattro Canti si trovano le vetrine scintillanti delle strade delle capitali della moda accanto ad attività storiche, bar, pub, ristoranti e negozi di souvenir.
Migliaia di turisti ogni giorno, affascinati dalla bellezza che appare in ogni angolo, percorrono la via Maqueda arrivano ai fotografatissimi Quattro Canti con le allegorie ed i significati che troneggiano nella bella piazza ottagonale.
La cappella Palatina e Palazzo dei Normanni che la ospita, sono luoghi tutti da scoprire con i preziosi mosaici che ricoprono soffitti e pareti, i preziosi pavimenti, affreschi e le icone che fanno restare a bocca aperta. Uscendo ci si perde nella magnificenza dei giardini reali con piante e fiori meravigliosi.
E’ la città delle contraddizioni dove accanto alla magnificenza dei palazzi storici c’è la miseria dei quartieri dimenticati, dove la ricchezza ostentata è vicina alla povertà evidente, l’eleganza di alcune strade al degrado di certi vicoli, la musica classica ai ritmi neomelodici.
Palermo è anche l’esaltazione dello street food con panelle, arancine, crocchè, sfincione, stigghiola e tanto altro ancora. I mercati sono il luogo principe per gustare la gastronomia palermitana della tradizione. A Vucciria è ormai una meta imperdibile per i turisti ma anche per chi vuole scoprire l’anima genuina di Palermo, quella più popolare.
Ogni banco è un trionfo dei sapori. Dal polpo tuffato in una pentola di acqua bollente e gustato al momento, ai calamari fritti alle specialità di carne fino al pane ca meusa, principe del cibo da strada targato Palermo. Dalla Vucciria a Ballarò il discorso non cambia. E’ la Palermo popolare che abbraccia il visitatore offrendo le prelibatezze del cibo da strada ma anche i banchi pieni di frutta e verdura da tutto il mondo.
Una città ricca di contraddizioni ma dal fascino incredibile dove anche l’aria che si respira travolge il visitatore e lo conquista.
Insomma da qualsiasi parte la si guardi Palermo è una città che colpisce il cuore. Come racconta Goethe: “chi ha visto una volta il cielo di Palermo non potrà mai più dimenticarlo”.
Le foto sono di Lorella Aiosa e Patrizia Casale.