DALLA POLONIA A MESSINA PER AMORE

Siamo nell’era della globalizzazione, della multimedialità, viaggiamo veloci e siamo sempre connessi. Ormai confini e distanze esistono solo nella mente di pochi e l’integrazione è amalgama che unisce i popoli.

Dall’Egitto, alla Norvegia, dalla Francia alla Grecia, possiamo parlare di popolo in senso mondiale e, anche se i tragici eventi dell’ultimo mese hanno dato uno scossone al cuore della nostra “collettività”, continuiamo a sentirci “cittadini del mondo” appartenenti sì a culture e razze differenti, ma sempre connessi e vicini.

Siamo arrivate a Messina per amore

Abbiamo fatto, a tal proposito una chiacchierata interessante con Agata Bubak che ci ha raccontato come vive la “Comunità Polacca” presente a Messina ormai da molti anni. Storie diverse ma per alcuni aspetti simili

Radicata nella nostra città, per certi versi molto somigliante a quella terra che appare sulle cartine così lontana, ma che, in fondo, si mescola alla nostra cultura divenendone anch’essa propulsore trainante <<Si parla erroneamente di comunità polacca – ci ha spiegato Agata Bubak – in realtà l’integrazione è quasi totale. Probabilmente l’intensità dell’appartenenza alla terra di provenienza, era molto più presente durante gli anni ’70, quando giungere in Italia era più difficile e restarci ci distaccava dalla realtà che avevamo vissuto. Oggi la Polonia è ad uno schiocco di dita grazie alla velocità ed alla facilità dei collegamenti e dei trasporti e il mondo virtuale permette di mantenere i rapporti con le famiglie lontane, con una facilità che viaggia tra bit e pixel>>.

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È solare Agata, prorompente come un raggio di sole <<Ci riuniamo come un qualsiasi gruppo di amiche – ha proseguito – si parla del più e del meno e cerchiamo, per quanto possibile, di mantenere viva qualche tradizione soprattutto per i più giovani, i nostri figli, nati in Italia.

La maggior parte di noi, inoltre, in Italia ha radicato il suo “cuore”, ha messo su famiglia sposando un italiano. Probabilmente le nostre sono storie molto simili. Io ho conosciuto mio marito qui a Messina, durante un approfondimento per la borsa di studio di cultura in Italia vinta a Cracovia. Sono stata un anno a Perugia e dopo a Messina ho vissuto presso la Casa dello Studente, oggi sede Tribunale Minorile. Anche alcune mie amiche hanno costruito la loro storia italiana sulla base di un sentimento nato qui. Non so nelle altre città italiane, ma a Messina, sicuramente città universitaria e culturale non ci si trasferiva per lavoro. Ciò che ci ha fatto vivere questa realtà è stato il sentimento e, probabilmente per questo, amiamo l’Italia al pari della Polonia>>.

INCONTRI PER MANTENERE VIVE LE TRADIZIONI

 

<<Il Natale è una festa molto sentita – ha continuato – di solito ci incontriamo nella prima metà di dicembre per scambiarci gli auguri perché molte di noi (il gruppo è composto prevalentemente da donne ndr) tornano in Polonia per le festività invernali. Un’altra occasione di incontro è per la festa della donna, ma in giorni diversi dall’8 marzo per non trovare i locali pieni. Inoltre sono tante le occasioni che ci vedono assieme durante le manifestazioni religiose, al Duomo, alla Chiesa di Sant’Antonio, alla Chiesa dei Catalani, alla Chiesa di Santa Rita e alla Chiesa di San Giovanni di Malta dove si celebrava anche la Messa in polacco. Una celebrazione importante che richiama la nostra tradizione è a Pasqua, con la benedizione del cestini>>

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I CESTINI PASQUALI

<<Si tratta di cestini molto colorati fatti da noi, in cui si “portano” alimenti tipici della tradizione pasquale: uova sode colorate, pane, sale, salumi… – ha evidenziato Agata Bubak – devo dire che anche i sacerdoti messinesi amano questo “nostro folclore” e ci “ospitano” volentieri. Come dicevo non siamo un gruppo molto folto, siamo circa 18 persone; facciamo “squadra”, cerchiamo di mantenere vivo il legame con la nostra terra d’origine, ma è anche vero che qui ci sentiamo a casa>>.

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