LA NUOVA VIA DON BLASCO “INTRAVEDE” LA LUCE

La nuova Via Don Blasco intravede la luce, quella in fondo a un tunnel lungo settant’anni. Con l’inaugurazione, questa mattina, del tratto che va dall’incrocio con Via Santa Cecilia al Viale Europa, è stato messo un importante tassello ad un’opera che ha visto la nascita della sua fase progettuale oltre trent’anni fa.

Il progetto è stato finanziato dalla Regione siciliana per 14 milioni di euro. Il tratto inaugurato questa mattina sarà fruibile tra circa una settimana, una volta completato l’intero iter burocratico per l’apertura.

Il Sindaco Cateno De Luca, in uno dei suoi ultimi atti ufficiali (forse), prima che le sue dimissioni siano definitive, ha presenziato all’inaugurazione dell’arteria. La cerimonia si è tenuta nella nuova rotatoria realizzata nello snodo che dalla Via Santa Cecilia porta alla nuova Via Don Blasco, tra la Via Croce Rossa e il Ponte della Ferrovia. Qui si trova la statua bronzea realizzata dall’artista Alex Caminiti a dominare un’area finalmente risanata e accessibile. Ma il traguardo non è ancora stato tagliato.

“Un’importante opera strategica per Messina che consentirà di riprendere anche quel percorso negato negli anni: quello legato all’affaccio al mare. Abbiamo belle acque, ma spiagge sporche e soprattutto difficili da raggiungere a causa di “brutture” che abbiamo costruito negli anni in questa zona. La scultura simboleggia il riscatto che vuole essere la via Don Blasco per la città”.

COME SARA’ LA NUOVA VIA DON BLASCO.

È di 3 chilometri e 800 metri la lunghezza dell’arteria che deve essere restituita alla città. Da Via Franza, nella Zir al cavalcavia di Via Tommaso Cannizzaro; all’appello ne mancano 800. Un tratto, dopo la Via Salandra procedendo in direzione Sud-Nord. È quello dove si trova la Ritrofas, l’azienda di Maregrosso che si occupava di smaltimento di rifiuti speciali e autodemolizione, contro cui il Comune, a novembre, ha vinto il ricorso sull’esproprio e  che adesso dovrà essere bonificata. L’altro segmento ancora da aprire è quello, fondamentale, che va dal cavalcavia alla Via Santa Cecilia. Qui le Ferrovie dovranno intervenire per demolire e ricostruire il ponte. Una struttura in acciaio, secondo le previsioni, sostituirà il cavalcavia, destinato quindi allo smontaggio.

Se lunghi tratti sono quindi percorribili, dovrà passare ancora del tempo per poter finalmente fruire di un’arteria. Non è solo un’ulteriore asse viario per decongestionare il traffico com’era stata studiata in principio. È una parte della città che costeggia lo Stretto e che i messinesi non hanno mai potuto vivere e di cui potranno finalmente riappropriarsi. Non si tratta di semplici lavori stradali, ma di dare luce a vita ad un pezzo di Messina, fino a poco tempo fa caratterizzato per la sua pericolosità, la fatiscenza, l’inquinamento, l’abbandono. In alcuni tratti saranno percorribili quattro corsie, costeggiate da marciapiedi in pietra lavica. Lungo la strada, a permettere la sicurezza, impianti semaforici e illuminazioni a led. E, infine, aree verdi con 400 piante di 65 specie diverse messe a dimora solo nella parte inaugurata oggi.

Un passo importante, anche se non ancora quello decisivo.

E magari, quella Messina rappresentata dalla scultura di Alex Caminiti, bambina combattente che guarda al futuro e rinasce sempre dalle proprie ceneri, potrà essere di buon auspicio anche per questo.

Valentina Salvago.

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