Lunghe ore di treno, quasi quattro per chi arriva da Roma, praticamente otto per chi arriva da Milano e dopo avere sceso un impervia scala ancora un’attesa, al freddo d’inverno, al caldo d’estate.
Non un servizio, nulla e se si arriva oltre l’orario di chiusura del bar neppure un posto dove sedersi.
E questa sarebbe continuità territoriale?
Viaggiare in freccia rossa o argento può essere anche comodo, ma chi arriva a Villa San Giovanni in breve dimentica “le coccole” ricevute in treno.
L’arrivo a Villa San Giovanni è quanto di più angusto si possa immaginare. Nessuna sedia come detto che non sia quella di un bar che a sera inoltrata chiude, nessuna panchina, nessun servizio. Si è vero ci sono dei lavori in corso, ma intanto, non si potrebbe provare alleviare i disagi di chi, anche con pesanti valigie, ha affrontato un lungo viaggio?
La coincidenza con l’aliscafo è in genere di circa mezz’ora ed anche qui le scale all’ingresso non mancano.
Senza dimenticare ovviamente quelle da affrontare alla partenza dalla stazione di Villa San Giovanni. Giovani e anziani hanno tutti la stessa sorte: salire con pazienza.
Prima di pensare al ponte sullo stretto, si potrebbe più semplicemente pensare ad offrire dei servizi semplici. L’estate è alle porte ed il traffico aumenterà, sarebbe ora di pensarci adesso.