UN ANNO FA CI LASCIAVA SAMUELE MUSSILLO. IL RICORDO DELLA MOGLIE LUISA

Luisa parla  con un tono dolce e  pacato. Non c’è bisogno di farle domande, parla lei del suo amato marito Samuele, padre meraviglioso per Jole, Gaia e Melissa, pastore e grandissimo punto di riferimento per la sua comunità la chiesa Evengelica di via Regina Margherita. Per lei  parlare di Samuele  è naturale e per capire cosa prova basta  guardarla negli occhi ed ascoltarla in silenzio.

Certo, nel cuore  è ancora vivo il dolore per sua scomparsa avvenuta proprio un anno fa il 7 ottobre, ma la fede le ha dato una  forza straordinaria per affrontare i tanti durissimi momenti che in questo anno sono comparsi sul suo cammino.

Ed ‘è proprio la fede oggi  che le dà quella forza per ricordarlo in una tragica ricorrenza. In programma non ha nulla di particolare,  magari resterà qualche momento insieme alle sue figlie, per darsi forza  a vicenda.

Luisa Barbera, moglie di Samuele Mussillo, parla forse per la prima volta dopo la sua scomparsa. E lo fa con la mitezza  che solo una  grande fede può permettere.

Samuele Mussillo con la moglie Luisa Barbera.

“Solo Dio ci può dare questa forza, sono nel dolore, ma sono fiera di quello che abbiamo fatto  Samuele ed io.” Racconta accennando ad un sorriso. “Del resto tutta la nostra vita è sempre stata questa: una missione per dare accoglienza e infondere speranza. Al di là del professionista che ha conosciuto Messina dagli schermi tv,  Samuele è stato principalmente un pastore che ha servito Dio e la sua comunità.

 Lui c’è sempre stato  per chi aveva bisogno di ascolto e di cure per l’anima.”

Samuele amava moltissimo quello che faceva ed aveva un grande sogno: riuscire a lanciare un messaggio di evangelizzazione alla città ed alle tante persone che lo seguivano su facebook.

 Manca Samuele Mussillo, manca alla sua comunità, manca alla sua famiglia e manca alla città di Messina, per la quale durante le avverse condizioni meteo era sempre un grande conforto. “E’ vero – aggiunge Luisa. “E’ quello che ancora oggi mi dice la gente quando mi incontra. Soprattutto durante i temporali  Samuele  cercava di tranquillare i messinesi, li invitava alla prudenza come farebbe un buon padre di famiglia con i suoi figli, ma al tempo stesso li tranquillizzava, li invitava ad avere pazienza fino al ritorno del sole.

  Lui  era un grande studioso del meteo, si chiudeva nel suo studio e controllava tutto. E credetemi lo ha fatto sempre fatto gratuitamente, con esclusivo spirito di servizio. Ha sempre garantito tutta la sua disponibilità, conscio dell’importanza del suo ruolo, non ha mai ceduto neppure all’idea di commercializzare la sua pagina Atmosfera sullo Stretto, che pure contava e contra ancora migliaia di follower. Ha sempre vissuto esclusivamente del suo stipendio e delle sue collaborazioni.”

Samuele Mussillo intendeva il suo ruolo come una missione. Ha anche installato personalmente delle stazioni meteo  in città ed in provincia e periodicamente le controllava, un lavoro incessante che qualche volta lo portava, inevitabilmente, a trascurare un po’ la famiglia per adempiere al suo dovere.

Ma questo era l’uomo Mussillo che su Rtp ha conosciuto la città di Messina, poi c’era il Samuele anima della sua comunità. “Grazie di cuore e arrivederci – rivela  Luisa – nacque perché voleva augurare la pace a chi lo ascoltava e così trovò una formula che televisivamente poteva essere accettata.”

Un anno fa la tragedia. La morte improvvisa di Samuele Mussillo.

Non vuole parlare di questo Luisa, accenna solo ad un malore e da lì a poco alla fine. Ed è qui che torniamo a quella serenità e forza d’animo  di prima.Il Signore lo ha voluto con sé –dice- evidentemente  il suo disegno era quello, non è facile comprenderlo e neppure accettarlo, ma la nostra vita appartiene a lui. Anche Gesù prima di morire disse: Padre se puoi allontana da me questo calice amaro.”

 Cosa accadde dopo?

“Ho sentito un abbraccio fortissimo della città di Messina e di tutta la nostra Chiesa. Ho visto arrivare tante persone in chiesa che  non conoscevo, ma che conoscevano lui ed il suo  modo di fare sempre gentile, hanno stretto me e le mie figlie in un abbraccio fortissimo. E’ venuto persino padre Salvatore Alessandrà il cappellano del carcere dove ogni settimana Samuele si recava per portare conforto ai detenuti. Mi ricordo che mi disse questo non è un funerale è un culto di consolazione.”

  • E oggi com’è la vostra vita?
  • Da sinistra a destra le figlie di Samuele Mussillo Jole, Melissa, la moglie Luisa e Gaia.

“Jole era già sposata ed è mamma di due bambini, Gaia si è laureata e collabora con uno studio legale,  Melissa si è sposata e si è laureata in didattica della musica e canto. Io e le mie figlie ci siamo fatte forza e continuiamo qui  nella nostra Chiesa il  percorso di mio marito. La nostra Chiesa non poteva perdere anche noi. Qui si tengono incontri con i giovani, con le famiglie, ascoltiamo i loro problemi e soprattutto preghiamo, preghiamo tanto perché la preghiera è la nostra prima indistruttibile forza. Chiunque può partecipare, chiunque è sempre ben accetto. Io continuerò ad essere disponibile in Chiesa e fuori.”

  • E voi, ogni venerdì, avete deciso di mantenere quel rapporto affettuoso con gli amici strettesi, non con le previsioni ma con un messaggio di pace e fratellanza a chi vi segue.

“E’ bello per noi mantenere anche così il suo ricordo, certo non possiamo fare le previsioni, ma possiamo invitare tutti a guardare verso l’alto. Non dobbiamo rischiare di indurirci dietro tutti i problemi del mondo, dobbiamo invece riflettere sul vero significato della vita, sulla missione e sul compito che il Signore ha assegnato a ciascuno di noi. Noi vi invitiamo a venire nella nostra Chiesa evangelica perché il Signore libera e rende i cuori  liberi.

  • Ma un sogno, un’idea per conservare la memoria di Samuele ce l’avere nel cuore?

“Per la verità si, ci piacerebbe che a Messina una strada venga intitolata alla memoria di Samuele Mussillo,  a noi della famiglia farebbe molto piacere e penso  che piacerebbe anche a tutti i messinesi che lo hanno conosciuto ed apprezzato.”

Patrizia  Casale

 

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