Dopo ben due anni di restrizioni dovute alla pandemia, quella del 2022 sarà la prima Pasquetta di libertà. Certo i venti di guerra che soffiano dall’Ucraina non predispongono a grandi festeggiamenti, ma dopo il 2020 in lockdown e il 2021 con il divieto di scampagnate e banchetti, quest’anno lo stare insieme nei giorni di festa assumerà di sicuro un valore più profondo.
Quello di una ritrovata voglia di socializzare, di andare a pranzo fuori senza l’ansia di dover esibire un certificato, di fare un pic nic all’aria aperta senza megafoni che intimano “dove caxxo andate, restate a casa…” o ancora “Io rustu a casa pi caxxi mei”.
Ecco la vera svolta, e tutti i ‘rustituri’ per passione e anche quelli di professione ringraziano. Vuoi mettere una bella grigliata a suon di “sosizza” e “menza bira” sui colli S. Rizzo non dovendosi nascondere? O per i più fighetti una giornata al sole a Capo Peloro con salsiccia arrosto e una birretta? Insomma se la panza e la sostanza non cambiano, sono le sfumature a fare la differenza e in questo i messinesi sono maestri. E’ dunque il ritorno a quella normalità talvolta bistrattata o peggio snobbata l’autentica conquista di questa Pasquetta.
Ma cosa si intende per normalità durante le festività pasquali? Un concetto importantissimo che si può riassumere in una parola, anzi due: mangiare assai! Mangiare tutto ciò che è commestibile e anche di più, se pensiamo che uno dei detti più amati alle nostre latitudini è “ti manciasti puru i pedi du tavulinu”. Con queste premesse il lunedì dell’Angelo può avere inizio.
Il menù prevede un antipastino leggero a base di salumi, formaggi ed entrèe vari e assortiti, dalle melenzanine sott’olio ai pomodori secchi (sott’olio pure loro) e che fai due olive schiacciate non le assaggi? Come primo pasta al forno o ‘ncaciata (non chiedetemi la differenza perchè ancora non l’ho capita), ma l’apoteosi arriva con la “rustuta”, protagonista indiscussa della Pasquetta con buona pace di vegetariani e vegani.
L’odore intenso di carne si diffonde nell’aere, le braciole occhieggiano timide tra un nodo di salsiccia (ops, volevo dire caddozzo) e le maestose costate di maiale… e a questo punto arriva sempre l’amica di turno che porge ai commensali la ciotola con l’insalata. Quelle tristi foglie sanno già di finire nell’umido, ma a ciascuno il suo ruolo e l’insalata ha quello di mettere a posto le coscienze degli abbuffoni. Amen.
Cuddure, cannoli e uova di Pasqua completeranno la megagalattica mangiata e dopo? Passeggiata per digerire o riposino sul divano? Per molti la passeggiata termina in un bar o in una gelateria, risulta ammirevole dunque la coerenza di chi preferisce appiattirsi sul divano.
La giornata è finita tra risate e selfie da postare sui social per far vedere al resto del pianeta mondo quanto ci si è divertiti, quanto erano fighe le sneakers comprate per l’occasione e quanto siamo innamorati dei nostri figli, mariti, mogli, fidanzati, fidanzate. Domani è un altro giorno, si torna al lavoro e alla vita di sempre, ma quando ti chiederanno “cosa hai fatto a Pasquetta?” evita di raccontare di momenti indelebili passati in compagnia degli amici più cari, di viaggi alle Eolie, di tramonti mozzafiato. Rispondi con sincerità “ho mangiato. Assai!”.