In occasione della presentazione anche a Messina del volume: Città Moncadiane – Architetture, Potere e Territorio, curato da Giuseppe Giugno, mi permetto di fare memoria degli antichi rapporti tra il territorio peloritano e la famiglia Moncada.
La celebre famiglia nobiliare siciliana dei Moncada trova a Messina un certo sviluppo a partire dal XVI secolo fino agli inizi del XIX secolo. A Messina ricopriranno importanti ruoli tra le più importanti magistrature cittadine, per passare alle più nobili arciconfraternite ed al prestigioso ordine equestre della Stella.
I Moncada, secondo la tradizione, traggono origine dalla Catalogna con agganci anche alla Baviera. Questa famiglia poi si ramifica ampiamente anche in Sicilia. In riva allo Stretto avrà ampio lustro da quando dal ceppo principale dei Conti di Adrano e Caltanissetta si dirama un ramo collaterale che si imparenta con la famiglia messinese dei Pollicino, baroni di Tortorici. Questo ceppo messinese dei Moncada a sua volta riuscirà a fregiarsi dei titoli di Principi di Monforte, Principi di Calvaruso e Principi di Larderia.
Il ramo messinese dei Moncada ha come capostipite Federico Moncada, figlio quartogenito del Conte di Adernò e di Caltanissetta, che nel 1513 si unisce in matrimonio con Agnese Pollicino Castagna che gli porterà in dote vari feudi messinesi, come Bauso, Calvaruso, Mauroianni, Monforte, Rocca, Samperi, Saponara e Tortorici.
Il discendente Giuseppe Moncada Saccano, figlio di Pietro e di Vittoria Saccano, ottenne investitura di primo conte di San Pietro nel 1618, e in seguito quello di primo principe di Monforte, con apposito privilegio di Filippo IV di Spagna.
Con questa importante investitura ha l’avvio il ramo dei Principi di Monforte. Ben presto la famiglia si rafforzò politicamente con importanti alleanze familiari. Il secondo principe di Monforte fu Pietro che sposò Teresa Di Giovanni figlia del Principe di Trecastagni, da cui nacque Domenico, terzo principe di Monforte.
Numerosi i personaggi illustri di questo importante ramo dei Moncada, come Giovanni Antonio Moncada Ioppolo, quinto principe di Monforte dal 1698 al 1759, Mons. Raimondo Moncada Vescovo di Patti ed infine Emanuele e Carmelo Moncada, settimo ed ottavo principe di Monforte, che raggiunsero il prestigioso titolo di Grandi di Spagna. I Moncada di Monforte sono un ramo della nobile famiglia siciliana ancora oggi attivo.
Oltre a quello di Monforte, i rami di Calvaruso e Larderia raggiunsero importanti livelli
L’antico feudo di Calvaruso passò a Cesare Moncada Saccano, fratello minore di Giuseppe Moncada Saccano primo principe di Monforte. Nel 1628 lo stesso Cesare da barone fu elevato al rango di principe della terra di Calvaruso su concessione di Filippo IV di Spagna.
Cesare farà ampliare il palazzo – castello di Calvaruso, oggi in completa rovina, e fece edificare il convento dell’Ecce Homo affidandolo ai Frati Minori Riformati. Per lo stesso luogo di culto fece commissionare la celebre statua dell’Ecce Homo a Fra Umile da Petralia, noto scultore.
Tra i più importanti esponenti di questa famiglia va ricordato il benemerito Arcivescovo di Messina e Patriarca di Gerusalemme Mons. Tommaso Moncada, ultimogenito di Giacomo, terzo Principe di Calvaruso, e di Anna La Rocca e Di Giovanni. Il frate domenicano si prese carico dell’Arcidiocesi di Messina nel pieno di una terribile epidemia di peste.
Ultimo principe Moncada di Calvaruso fu Vincenzo Moncada Di Giovanni morto senza figli. Il titolo nobiliare passerà ai Trigona baroni di Mandrascati, tramite il matrimonio di Orietta Stella Moncada con Benedetto Trigona, figlio del duca di Castel di Mirto e marchese di Bonagria. Il titolo fu riconosciuto ancora nel 1912 al discendente Antonino Trigona Notarbartolo.
A Larderia ancora notevoli i segni di questa antica dinastia
Il casale messinese di Larderia fu messo in vendita insieme ai quelli di San Filippo Superiore e Inferiore dalla Corona Spagnola dopo la rivolta antispagnola di Messina del 1674 – 1678. Questi fiorenti territori furono acquistati da Luigi Moncada Montalto figlio cadetto di Giacomo, secondo principe di Calvaruso.
Luigi Moncada per questi casali ebbe il titolo di primo Principe di Larderia con apposito privilegio di Carlo II di Spagna nel 1690. A Larderia i Moncada riedificarono la chiesa madre di San Giovanni Battista facendo l’altare maggiore il loro sacello sepolcrale, ancora oggi sono presenti i monumentali avelli di Luigi e Francesco Moncada, primo e secondo principe di Larderia.
I Moncada si interessarono del Santuario della Madonna di Dinnamare ed edificarono un loro monumentale palazzo ad imitazione del Palazzo Reale di Messina. Nel 1727 l’imperatore Carlo VI d’Asburgo fece ricomprare al Senato di Messina gli antichi casali ma i Moncada poterono mantenere il titolo di Principe che successivamente per linea femminile passò ai Platamone attraverso il matrimonio di Rosalia Moncada Branciforte con Baldassarre Platamone dei Duchi di Belmurgo. Il titolo di Larderia a sua volta passo, nei primi dell’ottocento, a Nicolao Galletti Platamone figlio cadetto del principe di Fiumesalato.
Marco Grassi