Iddu. Il vulcano Stromboli alle nostre latitudini si chiama semplicemente così, quasi a volere sottolineare che Lui è uno di famiglia, fa parte del dna degli strombolani. Ma Iddu è anche il simbolo dell’inquietante potere della natura, è il padrone dell’isola, e i suoi abitanti lo sanno bene e ne hanno profondo rispetto. Chi ha passato almeno una notte sull’isola sa che è possibile sentire, quando c’è una leggera attività, il respiro del vulcano.
Per i turisti Iddu è meravigghia è la cosiddetta sciara del fuoco, il ripido pendio formato da lava e lapilli incandescenti che dal cratere arriva fino al mare, è un vero e proprio spettacolo ipnotico. Ma arrivare in cima non è una passeggiata.
La scalata è impegnativa e, se si vogliono toccare i 400 metri d’altezza, si può fare solo ed esclusivamente accompagnati da una guida autorizzata, meglio se nel tardo pomeriggio o sera, viste le elevate temperature. Un tempo era possibile arrivare fino agli 800 metri, ma negli ultimi anni, considerate le ‘intemperanze’ di “Iddu”, il massimo è 400. La fatica è tanta, così come l’ansia di arrivare alla fine del percorso e godere di una experience dal fascino impagabile.
Il fuoco del vulcano si confonde con il rosso intenso di un tramonto che fa sognare, immersi nella bellezza di una natura selvaggia e incontaminata. La discesa regala ancora emozioni. In tanti si fermano nella zona dell’ Osservatorio, qui c’è anche un ristorante dove fermarsi a riposare, cenare e ammirare le fontane di lapilli che esplodono in cielo.
Chista si chiama meravigghia!