E’ una storia di amicizia e di impegno quella di Miriam Barbera, studentessa della III C dell’istituto tecnico Jaci che si è piazzata quattordicesima ad un concorso nazionale di lingua e cultura cinese noto come le olimpiadi della lingua cinese. Un risultato ottimo se si considera che Miriam ha cominciato a studiare solo nel 2022 il cinese, una lingua che presenta diverse difficoltà non avendo l’alfabeto ma tantissimi caratteri che corrispondono ad una parola e che bisogna saper riconoscere e ricordare. Un risultato frutto di talento e di tanto studio e grazie all’aiuto di una compagna di classe di origine cinese e della professoressa Caterina Rigano, docente di cinese dello Jaci.
Miriam ha partecipato al “Chinese Bridge”, un concorso sulla lingua e cultura cinese per stranieri, conosciuto anche come le olimpiadi della lingua cinese bandito ogni anno dal governo cinese per incentivare lo studio della lingua cinese da parte degli stranieri. Tramite gli istituti Confucio il concorso mette in palio premi e borse di studio.
“In Cina il contest è un programma televisivo, una sorta di talent show rivolto agli stranieri. Superando le selezioni nazionali si va avanti e si arriva alle finali internazionali in Cina con la partecipazione di più di 80 nazioni” spiega la professoressa Caterina Rigano, insegnante di cinese dello Jaci che come Miriam coltiva la passione per la lingua cinese fin dai banchi di scuola.
Al concorso partecipano studenti dai 14 ai 18 anni, Miriam ha superando con successo le finali regionali per poi partecipare alle nazionali classificandosi 14esima in tutta Italia. Un risultato che fa esultare la professoressa Rigano: “Per una ragazza che studia cinese da meno di un anno è davvero un risultato eccellente considerato che altri partecipanti frequentano il liceo linguistico dove il cinese si studia per cinque anni o addirittura ci sono scuole dove si fanno tantissime ore di cinese applicato anche ad altre materie. Il risultato che abbiamo raggiunto come istituto tecnico è notevole”.
Ogni anno il concorso si svolge in una città diversa, quest’anno è stato sorteggiato l’istituto Confucio Kore di Enna e le finali nazionali si sono tenute a Catania. Il concorso si articola in test e prove di lingua e cultura cinese, è previsto anche un monologo, infine la prova artistica dove ogni concorrente si esibisce in un’arte cinese. Miriam si è esibita in una danza in stile Han, alla coreografia hanno preso parte anche altre studentesse del corso di cinese, a scuola si sono occupati di preparare i vestiti tradizionali della cultura cinese per l’esibizione.
A fare il tifo gli altri compagni di classe con un cartello “Forza Miriam”. Il concorso si è tenuto presso un hotel di Catania, ad accompagnare gli studenti oltre alla professoressa Rigano anche la professoressa Domenica Ricca di Scienze Motorie.
La passione per il cinese per Miriam è nata da una amicizia con una ragazza cinese sua compagna di classe, arrivata al terzo anno ha deciso di scegliere l’indirizzo Rim, relazioni internazionali per il marketing che prevede lo studio della lingua cinese. La curiosità per questa cultura l’ha portata ad approfondirne vari aspetti guardando telefilm in cinese e sognando in futuro di occuparsi dei sottotitoli dei film.
Ad aiutarla la compagna di classe di origine cinese in uno scambio reciproco di conoscenze, mentre una diventava più brava in cinese, l’altra acquisiva più competenze in italiano, coniugando con gli altri compagni inclusione e amicizia: “Ottimi risultati raggiunti anche con tantissimo studio – aggiunge la professoressa Rigano – oltre a tanto talento c’è anche tanto merito”. “E’ stato molto bello partecipare al concorso- prosegue- a consegnare i premi c’erano personalità importanti come l’ambasciatrice cinese in Italia, direttori di vari istituti linguistici di tutta Italia. Miriam è stata ospite con un familiare e ogni spesa di vitto, alloggio e trasporti è stata sostenuta dagli organizzatori del concorso. Penso che parteciperemo anche il prossimo anno avremo più tempo per prepararci, ci riproveremo ancora”.
Grande soddisfazione per il risultato raggiunto da parte dell’istituto Jaci diretto dalla preside Maria Rosaria Sgrò. E a proposito di inclusione la scuola porta avanti importanti progetti in questo senso, in particolare l’istituto è impegnato in una meritevole esperienza che permette, grazie anche alla partecipazione dei compagni di classe, ad un ragazzo in sedia a rotelle di prendere parte a tutte le attività dell’istituto anche quelle fuori dalla scuola come le gite scolastiche.
Gli studenti dello Jaci hanno inoltre partecipato al Festival dello sviluppo sostenibile acquisendo il titolo di ambasciatori della sostenibilità.