Stasera sabato 7 e domani domenica 8 gennaio “Scatola, Ossessioni da Asporto” al Vittorio Emanuele di Messina.
Lo spettacolo fuori abbonamento è scritto e diretto da Valerio Vella, produzione della Compagnia Marvan Dance diretta da Mariangela Bonanno.
Il lavoro è liberamente ispirato a “The Wall” capolavoro al cinema di Alan Parker ed album dal successo mondiale dei Pink Floyd.
Scatola, il cui protagonista è l’attore Elio Crifò, è la “sperimentazione” dialogica del protagonista con se stesso, che racconta il fallimento della modernità e della globalizzazione della società abbrutita dal consumismo imperialistico, dall’incomunicabilità e dalla prevaricazione, trasfigurata in una realtà nella quale la follia sembra essere l’unica risposta possibile.
In scena convivono felicemente musica, danza e recitazione e danno vita ad un racconto visionario e suggestivo che affascina e fa riflettere.
“Il progetto di Scatola nasce circa dieci anni fa da una constatazione”. Racconta il regista Valerio Vella unendo come in un disegno enigmistico, i puntini che negli ultimi cento anni (e più) di produzione letteraria hanno accomunato autori assolutamente diversi per epoca, nazione e matrice artistica si può rilevare che molti scrittori, poeti, cantanti, narratori e cineasti si sono posti degli interrogativi su tematiche esistenziali riguardanti l’involuzione della società e conseguente svuotamento delle relazioni umane, il crescente proselitismo di uno stile di vita universalmente ormai votato al consumismo e alla massificazione e poi, in ultimo, il peso della rivoluzione digitale che con la scusa di facilitarci la vita ci condiziona l’esistenza senza che ce ne ci accorgiamo.
Il monologo di “Scatola” prende spunto dunque dalle idee di autori come Pasolini (i suoi scritti nella rubrica “Il Caos”, su “Il Tempo”), Betocchi, Orwell, Philip K. Dick (Blade Runner), Brian Aldiss e finanche Francesco Guccini così come degli sceneggiatori cinematografici Paddy Chayefsky (Quinto Potere) e Andy e Larry Wachowski (Matrix, V per Vendetta) per non parlare – ovviamente – degli stessi testi del Pink Floyd, quelli più distopici per intenderci.
Le musiche di “Scatola” saranno suonate dal vivo dalla The Box Rock Band formata da Antonio Amante chitarra elettrica e voce, Alessandro Blanco chitarra classica e chitarra elettrica, Massimo Pino basso e voce, Tindaro Raffaele tastiere e voce, Stefano Sgrò batteria e percussioni, Simona Vita, piano tastiere e voce.
Il corpo di ballo della Marvan Dance è invece composto da Domelita Abate, Nives Arena, Rebecca Pianese, Jo Prizzi, Alice Rella, Valentina Sicari, Roberta D’Angelo, Mara Pulitano. Le coreografie sono di Mariangela Bonanno, Alice Rella e Giorgia Di Giovanni.
“Le coreografie ideate per questo spettacolo, partendo da una chiara base tecnica, si evolvono seguendo i vari rimbalzi mentali del protagonista chiuso in una scatola dettata dalla sua mente.” In uno stile che spazia dal modern al contemporaneo al teatro danza e finanche al vogueing”. Spiega Mariangela Bonanno direttrice della Compagnia Marvan Dance La danza è la proiezione dei pensieri del protagonista e delle sue emozioni più intime immerse in quelle atmosfere che rievocano le sonorità delle musiche dei Pink Floyd, scelte accuratamente per ogni momento a cui porta il monologo. Quasi sempre in scena le danzatrici rispecchiano nei loro volti e nella gestualità, nel corso del continuum movimento coreografico, sentimenti, paure, speranze e lacrime: un processo che muta di volta in volta e si mostra concreto e fruibile su tutti i piani estetici offerti dalla rappresentazione sicchè da ottenere il massimo coinvolgimento dello spettatore posto nella condizione di intercettare un ventaglio di sfumature grazie alle caratteristiche eterogenee di ogni singola ballerina, la cui interpretazione della coscienza del protagonista subisce giocoforza anche l’impatto della propria personalità.
I Biglietti per assistere allo spettacolo possono essere acquistati sul circuito https://www.vivaticket.com/…