A chi non piacerebbe avere per vicino di casa Raoul Bova? O meglio, Pierre, il misterioso e delicato scrittore che l’attore romano interpreta in The Christmas Show, il film di Natale che ha vinto la corsa delle strenne cinematografiche e che troviamo in sala già da oggi 17 novembre.
In The Christmas Show il regista Alberto Ferrari mescola cinema e televisione, introducendo in una fin troppo tranquilla famiglia di Lecce – che per volere della madre non festeggia il Natale da quando è morto il padre – un pacchianissimo Reality show tutto natalizio. Ecco che allora la casa di Sofia (Serena Autieri) e dei suoi due figli, viene trasformata in una sorta di grande magazzino di lusso addobbato a festa. Arrivano sua madre e il padre del marito defunto (Ornella Muti e un divertentissimo Tullio Solenghi), e arriva pure il suo capo (Francesco Pannofino), un tizio un po’ lascivo quanto ambiguo che vuole sposarla per motivi che hanno ben poco a che fare con l’amore. Inizialmente Sofia odia tutto questo, ma il premio in denaro del programma è cospicuo e se non si rimette al più presto in pari con le rate del mutuo, la loro casa va all’asta. Poi però il tutto sembra cominciare a piacergli. Proprio come inizierà a piacergli Pierre con cui condivide uno stato d’animo che sa di abbandono e malinconia. E, naturalmente, viceversa. Ne abbiamo parlato con Raoul Bova.
Raoul, cosa unisce Pierre e Sofia?
Pierre è sofferente per una delusione amorosa e cerca di scrivere un romanzo su quella che è la sua fantasia, ma entra in crisi artistica e non riesce a finirlo. Rimane chiuso in casa per molto tempo guardando il mondo dalla finestra, e vede che tutto intorno si festeggia il Natale con tante luci, mentre lui è solo tra le sue quattro mura e l’unica persona a cui si sente vicino è la donna della finestra di fronte, tanto per citare un film a caso, che non festeggia il Natale da tanti anni. E in lei trova la sua musa ispiratrice, scrivendone come di una principessa, e sentendosi come il principe azzurro che deve salvarla. Ed è così che entra nella sua casa, quasi per salvarla da questo reality che rappresenta il cattivo che vuole portargliela via. Una volta dentro, Pierre trova invece la sua vera identità, e riuscirà a finire il libro e a dichiararsi.
All’inizio di The Christmas Show Pierre scrive una frase: ‘le favole non esistono’. Per Raoul Bova invece le favole esistono?
Sì, certo. Devono esistere. Perché è la parte della fantasia che dobbiamo coltivare, spesso è la nostra protezione nei confronti della crudeltà della realtà che viviamo. La fantasia è la nostra salvezza, è quello che ci coccola quando andiamo a dormire, che ci fa dormire bene e ci fa sognare, e che in qualche modo, appunto, ci protegge.
The Christmas Show è un film sereno, divertente, che dà speranza, e nato anche in modo coraggioso…
Eravamo in pieno Covid quando mi è stato proposto questo ruolo in questo film, e in quel periodo non c’erano tanti produttori che volevano rischiare per poi finire poi sulle varie piattaforme. Invece l’intenzione era proprio quella di farlo uscire al cinema e questo mi ha subito convinto. Volevo tornare al cinema dal quale mancavo da tanto e trovare una persona come il produttore Pier Paolo piastra che combatteva per ritornare nelle sale e salvare il nostro cinema, mi ha fatto molto piacere. E poi la storia era bella, mi piaceva molto l’ambientazione, anche il personaggio era bello.
Hai trovato affinità tra Raoul e Pierre?
Pierre stava dietro alla finestra a guardare il mondo, e anche tanti di noi lo abbiamo fatto in quel periodo. Guardavamo il mondo dalle finestre e aspettavamo. E lo sguardo del personaggio si è disinteressato delle luci delle altre case, non le voleva più vedere, e si è appassionato ad una casa spenta che un po’ lo rappresentava. Quindi sì.
Augurandoti sin d’ora Buon Natale, ti faccio anche gli auguri per un anno nuovo che sarà intenso per te: ti ritroveremo di nuovo su Rai1 in Don Matteo ancora nel ruolo di Don Massimo, e su Canale 5 in Buongiorno Mamma in quello di Guido. E al cinema, in un film green ispirato a Greta Thumberg che hai finito di girare lo scorso gennaio in Trentino…
Sì, si intitola Greta e le favole vere. Quindi sempre di favole parliamo, vedi che tutto torna? È un film sull’ambiente che uscirà il prossimo anno. Ringrazio quindi Alberto Ferrari che mi ha portato fortuna per un nuovo ritorno al cinema che aspettavo da tanto tempo.
Patrizia Simonetti