Caronte & Tourist e Università degli Studi di Messina hanno stipulato una convenzione quadro “finalizzata ad accrescere i livelli formativi e occupazionali, favorendo l’inserimento delle giovani professionalità nel mondo del lavoro”.
Referenti per la parte più strettamente operativa della convenzione, con il compito di “definire congiuntamente le linee di azione comune verificandone periodicamente la realizzazione”, sono il prof. Letterio Donato per UniMe e Tiziano Minuti per il Gruppo Caronte & Tourist.
Il disallineamento del linguaggio tra università e aziende è uno dei problemi che hanno fin qui impedito alla formazione di stare al passo con una domanda di competenze in continua evoluzione e uno dei motivi per cui spesso i corsi di laurea non preparano alle nuove professioni e men che mai a quelle che richiedono competenze digitali e soft skill.
Le aziende – si legge in una nota diffusa da C&T – hanno grande interesse ad assumere risorse giovani e qualificate, con skill in linea oltre che con solide basi accademiche e naturalmente guardano con interesse alle università per la loro capacità di incidere sulle dinamiche innovative e di creare connessioni con il tessuto imprenditoriale.
Borse di studio per i migliori e più meritevoli; tirocini formativi in modalità full immersion con la partecipazione alle attività e ai programmi del Gruppo; offerta ai laureandi di un’esperienza formativa finalizzata alla realizzazione della tesi di laurea; collaborazione nei percorsi didattici offerti dall’Università, attraverso testimonianze o seminari di esperti del Gruppo Caronte & Tourist; condivisione con UniMe dei fabbisogni formativi del Gruppo per la definizione di master che consentano di acquisire le competenze ricercate; inserimento nel mondo del lavoro dei giovani neolaureati a seguito di stage all’interno delle strutture organizzative del Gruppo sono in estrema sintesi i punti qualificanti della convenzione quadro.
“Crediamo nel dialogo tra Università e imprese e nel partenariato didattico – dicono Pietro Franza e Lorenzo Matacena, AADD del Gruppo C&T – quale investimento strategico in grado di attivare quella circolarità di saperi che essa sola può favorire l’innovazione e i cambiamenti migliorativi. Se è vero che attualmente il 30% delle imprese non trova i laureati giusti e che tanti giovani non conoscono le realtà d’impresa e hanno dunque difficoltà a trovare lavoro, si comprende bene quanto il dialogo e la condivisione tra mondi – quello accademico e quello delle imprese – fin qui erroneamente considerati distanti siano invece questioni dirimenti”.