I sogni appartengono alla sfera profonda del nostro io, sono un prolungamento dell’essere, un divenire costante della nostra esistenza.
IL “SUTRA DEL FERRO”
Questo lo sa bene Fabio Pilato, il “Sutra del ferro”, il “Maestro” che i suoi sogni ha reso reali, li ha plasmati, creati, immortalati in quell’alito di vita che dal sogno, dal mondo onirico, lo chiama, quasi lo invoca a dargli forma <<Io sogno le mie opere, o meglio, le mie opere mi chiamano nel sogno, mi parlano, si mostrano per come dovranno nascere. – ci ha detto – I sogni che faccio non sono sempre belli, è più che altro, un’insonnia dannata, eccitata, euforica che mi fa svegliare madido di sudore. Scolpisco il mare con il fuoco, quasi una contraddizione e rendo immortali i “miei” pesci che, alla fine sono di tutti, sono della città di Messina perché nessuna delle mie opere è in vendita>>.
Dell’Arte, della determinazione di Pilato nel 2022 sarà prodotto un docu-film grazie alla genialità di Francesco Cannavà <<Il 2021 mi ha portato la conoscenza di Fabio Pilato, – ha dichiarato Cannavà – maestro del Ferro e del Mare. Ho conosciuto Fabio grazie a Christian Bisceglia e Arturo Morano con i quali abbiamo deciso di realizzare un film documentario sui pesci immortali dello Stretto di Messina, scolpiti da Fabio negli ultimi 15 anni.>>.
LO STRETTO DAI SOGNI ALL’IMMORTALITA’
Il progetto è stato presentato al Teatro Vittorio Emanuele di Messina lo scorso 8 gennaio, nel corso della conferenza “Arte e natura: dal mare all’eternità ” , con relatori il prof Franz Riccobono, l’ Assessore Dafne Musolino , il prof. Mauro Cavallaro, la prof Fulvia Toscano, il regista Francesco Cannavà e per la Pro Loco Capo Peloro l’ing. Paolo Alibrandi, moderatore dott. Nello Cutugno durante la quale l’Artista ha ringraziato tutti coloro che <<hanno partecipato, dal palco e dal pubblico, dal vivo e in diretta; tutti quanti hanno creduto in me e ci hanno ospitato, nel nome dell’Arte e della Natura e tutti quanti ancora si lasciano trasportare dalle emozioni, vere, pure, e piangono di gioia; alla mia bellissima città e al suo profondo e infinito mare che continueremo a navigare, scolpendo, studiando, amando, già dalla prossima Opera “Donne di Mare” nel Comune di Malfa (Salina)>> che verrà esposta, la prossima primavera e coinvolgerà Clara Rametta, Macrina Marilena Maffei e Dario Iacono .
<<La scoperta della storia di Fabio e della sua arte mi ha portato coscienza dello Stretto di Messina. – ha proseguito Cannavà – Il nome di Fabio Pilato va aggiunto all’elenco dei D’Arrigo, Omero, Nietzsche, Maria Costa, Renato Guttuso, dei tanti altri esploratori, filosofi, poeti e artisti che hanno navigato, plasmato, sognato e risognato questo spazio, fisico e metafisico, al quale apparteniamo.>>
L’Arte di Fabio ci insegna che dobbiamo tornare all’autenticità dell’uomo, alla natura libera per poter costruire l’essenza di noi stessi ed essere, così capaci di fare qualunque cosa.
“LA VIA DEL FERRO”
<<Il 2022 porterà alla luce il film documentario “La Via del Ferro” – ha concluso Cannavà – grazie alla creatività e al cuore di altri artisti siciliani e calabresi, tra cui Tony Canto. Il progetto è prodotto da ART Show Produzioni & Records e 8 ROAD FILM Srl in collaborazione con Sincromie>>.
<<I pesci che nascono dai miei sogni appartengono a tutti, non sono miei – ha concluso l’Artista – appartengono all’umanità, al mondo intero e, come tali, nel progetto, nel sogno ambizioso del Museo del Mare, verranno donati a chi vorrà visitarli, così come è stato per “Pasqualina” lo squalo bianco di 5 metri che, in estate, ha “soggiornato” a Capo Peloro e che, per le notevoli dimensioni, non è stata presente nell’esposizione al Teatro Vittorio Emanuele>>
Il Museo del Mare per il quale si è in attesa di una location, è, infatti, un’idea itinerante.
SEMPRE AVANTI…
Un sogno grande e appassionato che Fabio vuole regalare alla sua città <<La malattia non può fermarmi. – ha concluso Pilato – reduce da una serie di lunghe e dolorose cure per tre cancri che lo hanno segnato, ma non fermato – Ogni volta che torna il “mostro” io faccio sogni sempre più grandi, sogni sempre più impegnativi>>.
L’ultimo riguarda una balena conosciutissima, Coda Mozza che ha attraversato il mondo ed è passata dallo Stretto di Messina <<E’ in cantiere – ha detto Pilato – ho già predisposto i disegni e farò una balena di 13 metri perché è stata Lei stessa a chiedermelo. La porterò a compimento, anche da morto>>.