Le isole Eolie riservano dei tramonti mozzafiato, ma quello di Pollara ha qualcosa in più, ha quel tocco di magico, di “romanticismo”, di delicatezza che esprime perfettamente l’anima di Massimo Troisi, che qui nel 1994 realizzò “Il Postino”, il capolavoro più celebre della sua breve vita.
Accanto alla Chiesa di Sant’Onofrio si trova il murales di Philippe Noiret e Massimo Troisi che si guardano proprio come nel film, quando lanciavano ciottoli dalla spiaggia di Pollara.
Tanti i turisti che qui si siedono per suggestivi selfie ricordo. Poco più avanti, scendendo per la strada, si arriva nei belvedere che danno sul tramonto dei tramonti, quello di Pollara appunto.
I più arditi raggiungono a piedi la spiaggia, scendendo gli scalini delle discese che diventano poi impegnativi nella risalita. Un bagno qui vale però la fatica di risalire questi irti sentieri, sensazioni uniche, soprattutto in alcuni momenti della giornata come al mattino ed al tramonto.
Sempre qui si trova la casa di Pablo Neruda, in quell’angolo di isola dove Massimo Troisi arrivava arrancando in bicicletta sempre nel film “Il postino” con la giovane e sensuale Maria Grazia Cucinotta.
Pollara è un eden verde e blu.
Un paradiso della natura, dove la vita scorre lenta anche nei periodi più intensi dell’estate. E’ proprio la natura ad incutere quasi timore e rispetto per questi luoghi intrisi di storia vulcanica e di una natura che primeggia a dispetto di qualunque progresso e turismo. Un posto rimasto pressochè uguale, dove oltre al tramonto è possibile gustare gli inimitabili prodotti eoliani a base di capperi, cucunci, pomodori secchi, mandorle, melenzane e molti altri gusti e profumi dell’estate.
Il tramonto di Pollara è davvero il tramonto dei tramonti. Tutti ne restano incantati ed affascinanti. Il silenzio e la suggestione dei luoghi ne fanno un luogo visitatissimo ma come detto “religiosamente” rispettato. Impossibile non lasciarsi andare al silenzio della luce che abbraccia l’orizzonte e si colora di rosso man mano che arriva sera.
E questa magia si rinnova ogni giorno, sempre, come un rito senza fine, come lo sguardo uno verso l’altro di Philippe Noiret e Massimo Troisi, che ancora si parlano, si cercano davanti ad una natura rimasta miracolosamente intatta.